“A rendere il solenne ingresso del nuovo Parroco, prestarono servizio ben tre corpi musicali: la banda dell’Oratorio di Desio, la banda di Valbrona, a testimoniare la gratitudine al proprio coadiutore con molti Valbronesi e la banda dell’Oratorio di Nova, che istituita in quell’anno suonò alla presenza delle Autorità comunali di Nova e di Valbrona ed i Prevosti di Missaglia, Asso, Castiglione Olona e molti parroci…”.

Così nei registri dell’archivio parrocchiale, è ricordata la prima esibizione ufficiale del Corpo Musicale Santa Cecilia di Nova Milanese. La banda, promossa e sostenuta da Don Lattuada e da Don Paolo Mambretti, fece la prima prova generale in pubblico il 15 Agosto 1911, in occasione della festa dell’Assunta. L’inaugurazione vera e propria, in data 8 ottobre 1911, coincise invece con il solenne ingresso del Parroco Don Carlo Mezzera e con il ritorno dei reduci dalla Libia. Solo quattro anni più tardi, molti musicanti furono costretti a lasciare gli strumenti per indossare la divisa grigioverde ed imbracciare il fucile. A causare una drammatica sospensione dell’attività bandistica fu il primo conflitto mondiale. Nel 1917 muore Don Paolo Mambretti, il cappellano di S. Bernardo che aveva avuto un ruolo importante nella costituzione della banda. Il 4 Novembre 1918 un anziano bandista suona per le vie di Nova annunciando la fine delle ostilità: si può quindi pensare ad un ritorno alla vita normale, alle vecchie abitudini, alla ricostruzione. Il C.M. Santa Cecilia, grazie all’impegno di Don Antonio Tagliabue, riprende così  a vivere sotto la direzione del maestro Enrico Mariani di Desio.

Nel 1936 è il maestro Luigi Baj ad assumere la guida del corpo musicale, quattro anni dopo fu costretto all’interruzione dell’attività dall’entrata in guerra dell’Italia. Si ricomincia da capo alla fine delle ostilità, ma nel 1956 la morte del maestro Baj provoca una ulteriore sospensione del lavoro bandistico. Nel 1964, però, l’arrivo del nuovo parroco Don Rainaldo Grassi sancisce la definitiva ripresa dell’associazione. L’attiva presenza del gruppo bandistico torna a scandire con regolarità il susseguirsi delle vicende cittadine. L’adempimento di servizi religiosi e civili si alterna con la preparazione di varie iniziative, con l’allestimento di concerti e l’organizzazione di gite e trasferte. In questo periodo, la banda allieta classicamente con il suo repertorio, feste popolari e cerimonie ufficiali, concerti nelle piazze e nei teatri della provincia.

L’utenza è cambiata nel tempo: il pubblico è diminuito. Questo fenomeno può dipendere da un’evoluzione dello stile di vita della gente che tende a uscire dall’ambito novese per trovare nuove forme di svago. Un altro fattore influenzante può consistere nel cambiamento del modo di proporsi della banda, avendo modificato il proprio repertorio.

Dal 1988, comunque, si cambia decisamente rotta: con l’aiuto dei maestri Carlo Pirola Franco Arrigoni, si ricercano nuovi orizzonti con l’intento di valorizzare maggiormente l’aspetto musicale. Uno dei più significativi passi in questa direzione viene svolto il 14 Luglio 1989 (200° anniversario della presa della Bastiglia), quando in occasione del concerto “Allons enfants” il C.M. Santa Cecilia si esibisce, nella scenografia offerta dal palazzo Terragni di Lissone, insieme ai gruppi di Triuggio, Appiano Gentile e Consonanza musicale.

L’evoluzione musicale si evidenzia in modo ancora più netto a partire dal 1994, anche grazie all’opera del nuovo maestro Paolo Corneo. L’intervento di un tale maestro e di altri giovani diplomati nella disciplina musicale ha accelerato la metamorfosi musicale del gruppo. La tradizionale impostazione del corpo bandistico, al contrario, era distante da un risultato ottimale dal punto di vista tecnico, per preparare dei dilettanti ad un livello adeguato per suonare in Banda, occorrono degli studi e, soprattutto, insegnanti che sappiano gestire una scuola. La dimostrazione di tale cambiamento all’interno del corpo musicale è venuta anche da“Suonassieme”, un concerto atipico dove i protagonisti sono stati i ragazzi della scuola allievi, gli studenti delle scuole medie novesi e, ovviamente, i componenti della Banda. Alla riuscita dello spettacolo hanno contribuito anche scenografie, diapositive, dialoghi ed un gioco musicale. In occasione di questa manifestazione, è stata presentata ed ufficializzata la nuova scuola di musica, ripensata con finalità didattiche ed organizzative innovative. La scuola non si occupa esclusivamente della formazione di nuovi elementi, piuttosto, con il supporto di professori qualificati, intende aiutare quanti desiderino avvicinarsi al mondo della musica.

Nel 1995 il C.M. Santa Cecilia ha presentato lo spettacolo “Canzoni di pace, 50 anni dopo per non dimenticare”, cheha permesso di rivisitare storia e tradizioni di Nova dal 1920 ai giorni nostri, attraverso un ininterrotto intreccio di musica, immagini, testi narrati ed effetti speciali. In questo modo il gruppo ha coinvolto il pubblico a seguire con più interesse il concerto, perché caratterizzato da un discorso portante. La scelta dei brani era inerente al tema, ma anche alle capacità tecniche del gruppo. Gli altri Comuni hanno proposto serate e dibattiti. Tale iniziativa è riuscita invece a coinvolgere le scuole medie, cosa di solito difficile. Lo spettacolo proponeva la storia di una coppia, che, ormai anziana, ricordava gli anni del proprio incontro, le prime difficoltà dopo il matrimonio per l’avvento della guerra. La scenografia portante consisteva in una grande radio di cartone, tutt’ora conservata nella sede dell’associazione, con un grande sintonizzatore che si fermava sui vari decenni del secolo. Quindi è stata condotta una ricerca storica tramite documenti musicali, fino all’avvento del fascismo con documenti proiettati in sala e trasmessi in stereofonia, come il famoso discorso di Mussolini.

Negli anni seguenti, il Corpo Musicale S. Cecilia è sempre stato in prima linea nei maggiori eventi ufficiali e culturali all’interno e al diffuori di Nova dove si è fatto apprezzare per sue doti musicali di intrattenimento. Sotto la guida del maestro Alberto Cazzulani, la banda si è esibita nell’estate del 1998 in una suggestiva sfilata per le vie del Parco di Monza, che ha concluso con un concerto davanti alla storica Villa Mirabello. Ancora ricordiamo i concerti di Villanova dei Passerini e di Villa Romanò dove, in quest’ultimo, la banda ha suonato nell’antica piazza del paese.

La fine degli anni ’90 coincide con un periodo di oggetiva difficoltà: molti componenti decidono di abbandonare, sortendo nella banda un effetto simile a quello che aveva causato, molti anni prima, la guerra. È in questo clima di sconforto che la  S. Cecilia, ormai sfolta e stanca, saluta il nuovo millennio. I pochi supersisti però, (non più di una quindicina) non vollero gettare la spugna e ingaggiarono un nuovo maestro, Alessandro Vismara, al quale affidarono la direzione artistica del gruppo. Ancora una volta quelle grige ceneri si stavano trasformando in una fenice… Chiarita subito l’impossibilità di fare musica in quelle condizioni di significativa carenza d’organico, il neo-maestro attuò una manovra a dir poco vincente. È così che nel 2002 la S. Cecilia incontra il Corpo Musicale S. Luigi di Vedano al Lambro, una banda anch’essa provata dal tempo ma con tanta voglia di ricominciare. Dopo le prime tiepide esibizioni, il gruppo non perde tempo e riacquista subito il morale gettando le basi per un’ indissolubile amicizia tra le due bande che subito confermano la loro unione sotto un unico nome: ” LA BANDA“.

La prova più concreta che manifesta questa ripresa è la rifondazione della Scuola di Musica, intestata a Giosuè Sironi, storico componente della banda e maestro per molte generazioni di bandisti.

Nel dicembre 2005 il Corpo Musicale viene iscritto nel Registro Storico Municipale del Comune di Nova Milanese.

Nel febbraio 2006, il gruppo è stato invitato dalla Santa Sede a Roma, dove ha tenuto un suggestivo concerto all’interno del Pantheon. Poco dopo, nell’ottobre 2006, La Banda si è esibita in un importante concerto nella Basilica Superio di San Francesco ad Assisi, dove le sue armonie hanno risuonato tra i meravigliosi affreschi di Giotto.

Nel 2009 il sodalizio tra le due bande viene sciolto di comune accordo e il Corpo Musicale Santa Cecilia riprende con rinnovato impegno a perseguire gli scopi che l’hanno contraddistinta durante tutta la sua storia.

Nel maggio 2010 partecipa al IX Concorso Bandistico Internazionale del Friuli – Venezia Giuliadi Bertiolo (UD).

Il 17 marzo 2011, in occasione del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, il Corpo Musicale viene riconosciuto come Gruppo di Musica Popolare e Amatoriale di Interessa Nazionale in base al Protocollo di intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali siglato il 22 luglio 2010 dagli allora ministri On. Avv. Mariastella Gelmini e Sen. Dott. Sandro Bondi.

Il 9 ottobre 2011 il Corpo Musicale Santa Cecilia riceve dalle mani del Sindaco di Nova Milanese, Laura Barzaghi, la benemerenza civica speciale con la seguente motivazione:

“A cento anni dalla fondazione, Nova Milanese attribuisce con merito la massima benemerenza civica al Corpo Musicale S. Cecilia.
L’Associazione musicale ha, infatti, rappresentato e rappresenta un elemento significativo per la vita della nostra città, come testimonia la sua storia prestigiosa.
Inaugurata l’8 ottobre 1911 per il solenne ingresso del Parroco Don Carlo Mezzera, la banda soffre la drammatica sospensione dell’attività in occasione dei due conflitti mondiali, ma, subito dopo, l’attiva presenza del gruppo bandistico torna a scandire con regolarità il susseguirsi delle vicende cittadine. Il Corpo Musicale è stato la colonna sonora della vita novese, intervenendo in ogni occasione importante. L’adempimento di servizi religiosi e civili si alterna con la preparazione di varie iniziative, con l’organizzazione di trasferte, di feste popolari, concerti nelle piazze e nei teatri della provincia.
Sotto la guida degli ottimi maestri che si sono avvicendati alla direzione artistica, il Corpo Musicale S. Cecilia è sempre stato in prima linea nei maggiori eventi ufficiali e culturali all’interno e al di fuori di Nova, dove si è fatto apprezzare per le sue doti musicali di intrattenimento. Da segnalare anche la funzione didattica di conoscenza della musica che l’associazione ha svolto in tutto questo periodo educando ed introducendo generazioni di Novesi al mondo musicale.
La vita della banda si basa esclusivamente sul volontariato e non può esistere se non come aggregazione di persone. In una realtà pervasa dall’individualismo, in cui si perde sempre più il significato della parola collegialità, è bello pensare che un gruppo, prevalentemente composto da giovani, abbia tanta volontà di creare e costruire espressioni artistiche in comunità.”

Nel 2012 Alessandro Vismara lascia la direzione del Corpo Musicale e viene sostituito da Laura Rigamonti, prima donna sulla pedana della banda di Nova Milanese in 101 anni di storia.

Il compito che il gruppo bandistico si è assunto è sicuramente arduo perchè la comunicazione, soprattutto se rivolta ai giovani, è oggi un’aspetto sociale che presenta diversi problemi di attuazione. Basti pensare che la vita di una banda si basa esclusivamente sul volontariato e che non può esistere se non come aggregazione di persone. In un mondo pervaso dal qualunquismo, in cui si perde sempre più il significato della parola collegialità, lascia il posto all’ individualismo, è importante pensare che un gruppo, prevalentemente composto da giovani, abbia tanta volontà di creare e costruire espressioni artistiche in comunità.